Pegognaga
| gmina | |
 | |
| Państwo |  Włochy |
|---|---|
| Region | Lombardia |
| Prowincja | Mantua |
| Kod ISTAT | 020039 |
| Powierzchnia | 46 km² |
| Populacja (2004) • liczba ludności | 6616 |
| • gęstość | 143,8 os./km² |
| Numer kierunkowy | 0376 |
| Kod pocztowy | 46020 |
Położenie na mapie Włoch  | |
 45°00′N 10°51′E/45,000000 10,850000 | |
| Strona internetowa | |
Pegognaga – miejscowość i gmina we Włoszech, w regionie Lombardia, w prowincji Mantua.
Według danych na rok 2004 gminę zamieszkiwało 6616 osób, 143,8 os./km².
Bibliografia
- Źródło danych: Istituto Nazionale di Statistica
Media użyte na tej stronie
Italy location map.svg
Autor: NordNordWest, Licencja: CC BY-SA 3.0
Location map of Italy (Commons photos) → en-Wikipedia Italy.
Autor: NordNordWest, Licencja: CC BY-SA 3.0
Location map of Italy (Commons photos) → en-Wikipedia Italy.
Pieve Matildica intitolata a San Lorenzo Pegognaga.jpg
Autor: FrancescaTellini, Licencja: CC BY-SA 4.0
Sorta nel 1082, per opera della contessa Matilde di Canossa, sul dosso omonimo. Il tempio, a 3 navate con 3 absidi curve, è d’impianto basilicale, con solide, massicce colonne in cotto e cripta. Elementi originali, nel più ampio discorso delle chiese matildiche mantovane e del romanico italiano, sono la facciata mediana e il motivo delle tre absidi segnate da mezze colonne. Nel corso dei secoli molti artisti contribuirono a decorare l’edificio, anche se purtroppo opere rilevanti di pittori come il Pinturicchio e il Ghirlandaio sono andate perdute. Numerosi restauri hanno cercato di riportare la chiesa all’aspetto originario; quello più impegnativo risale al 1932, quando vennero riedificate intere parti andate distrutte e l’edificio divenne Famedio dei Caduti.
Autor: FrancescaTellini, Licencja: CC BY-SA 4.0
Sorta nel 1082, per opera della contessa Matilde di Canossa, sul dosso omonimo. Il tempio, a 3 navate con 3 absidi curve, è d’impianto basilicale, con solide, massicce colonne in cotto e cripta. Elementi originali, nel più ampio discorso delle chiese matildiche mantovane e del romanico italiano, sono la facciata mediana e il motivo delle tre absidi segnate da mezze colonne. Nel corso dei secoli molti artisti contribuirono a decorare l’edificio, anche se purtroppo opere rilevanti di pittori come il Pinturicchio e il Ghirlandaio sono andate perdute. Numerosi restauri hanno cercato di riportare la chiesa all’aspetto originario; quello più impegnativo risale al 1932, quando vennero riedificate intere parti andate distrutte e l’edificio divenne Famedio dei Caduti.